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I gruppi esperienziali nella Comunità Dianova di Cozzo

I ragazzi di cozzo durante le lezioni del gruppo esperienziale

Sono stati introdotti nella struttura di Cozzo a partire da giugno del 2018 e si sviluppano attraverso alcune tecniche psico-corporee.

Da giugno del 2018 sono stati introdotti, all’interno della Comunità di Cozzo, con l’obiettivo di proporre agli utenti presenti uno strumento ed uno spazio in cui potersi esprimere in libertà e mostrare emozioni, sentimenti e vissuti repressi o trattenuti attraverso tecniche psico corporee, metodi che utilizzano il corpo per contattare e fare emergere in maniera sana e costruttiva le proprie emozioni, aiutando anche a rilasciare ansie e tensioni.
Uno dei grandi vantaggi che provoca l’utilizzo di tali tecniche è quello di agevolare e spesso accelerare i processi di cambiamento e di crescita, creando un’armonizzazione ed una maggiore efficacia tra gli strumenti terapeutici ed educativi presenti nel percorso in comunità (colloqui psicoterapeutici ed educativi, gruppi, attività, ecc.). Infatti, subito dopo la sperimentazione del gruppo viene realizzato un colloquio con la psicologa per accogliere e dare maggiore efficacia alle esperienze vissute durante la sessione.
Il gruppo non è aperto a tutti gli ospiti; l’inserimento dei partecipanti è valutato in base a dei criteri specifici. In genere viene proposto un nuovo inserimento nel gruppo dopo alcuni mesi dall’ingresso in struttura affinché l’osservazione sinora svolta sia sufficientemente adeguata. La proposta viene posta all’interno dell’èquipe multidisciplinare e la valutazione viene effettuata dal case manager, dalla psicologa, dal conduttore del gruppo e, per alcuni casi particolari dal medico-psichiatra. Alcune patologie sanitarie o psichiatriche sono controindicate per l’utilizzo di alcune metodologie, come ad esempio le crisi epilettiche. Una volta valutato positivamente l’inserimento, viene esposta all’utente la tecnica e proposta la partecipazione, in quanto uno dei principali criteri, è la partecipazione volontaria; pertanto è importante che la persona abbia la motivazione per sperimentare nuovi percorsi attraverso nuove tecniche.
Le metodologie utilizzate sono diverse, tra queste vengono utilizzate tecniche legate sono il Rebirthing (tecnica di respirazione), le meditazione attive e tecniche mutuate dalla Bioenergetica e dalla Danzaterapia.
Il Rebirthing è uno dei più importanti strumenti utilizzati, anche se viene applicato con delle importanti varianti rispetto alla forma originaria; questo termine viene utilizzato per indicare una tecnica di respiro attraverso la quale è possibile, metaforicamente parlando, “rinascere” e stabilire un contatto con il proprio sé più profondo.
L’altra tecnica utilizzata sono le meditazioni attive, a differenza della meditazione classica che prevede generalmente posizioni statiche, di difficile attuazione per il nostro modo di vivere ricco di dinamicità, di movimento, di tensione e talvolta di sentimenti repressi, quelle attive, attraverso una serie di stimoli: musiche potenti e stimolanti accompagnate alla danza, allo scuotimento, alla vibrazione e talvolta nell’uso della voce aiutano ad entrare in uno stato di attenzione e di rilassamento profondo.
Annualmente vengono coinvolti 9 utenti, il gruppo viene realizzato settimanalmente e ha una durata di circa un’ora; è condotto da un educatore presente nell’equipe multidisciplinare della struttura, conduttore esperto, che oltre a un titolo specifico ha sviluppato questi strumenti sia in ambito di crescita personale che in strutture che intervengono negli ambiti della dipendenza da sostanze.
Per rendere ancora più efficace l’utilizzo di questo metodo, a tutti i componenti dell’équipe multidisciplinare della struttura è stata data l’opportunità di sperimentare direttamente queste tecniche in modo tale da comprendere ed interagire con gli ospiti partecipanti in maniera più agevole.

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