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“Il bicchiere tutto vuoto”: la conclusione dei primi due anni del progetto sperimentale della Comunità di Montefiore

I risultati, gli obiettivi raggiunti, le criticità riscontrate e le prospettive future.

Il modulo sperimentale per persone con disturbo da uso di alcol (DUA) “Il Bicchiere tutto vuoto” nasce a gennaio 2023 dall’esperienza del modello di intervento alcol e dalla formazione specifica del responsabile terapeutico della struttura di Montefiore; un progetto finanziato attraverso i fondi innovazione regionali gestiti a livello dipartimentale dall’Area Vasta 5 sulla quale ha sede la Comunità di Montefiore, che ha avuto una durata biennale ed è stato rifinanziato per ulteriori due anni.  

L’obiettivo principale de “Il bicchiere tutto vuoto” era di offrire interventi mirati a persone con problemi di dipendenza da alcol attraverso un percorso terapeutico residenziale basato su un approccio multidisciplinare. Durante il periodo di attuazione sono state prese in carico 27 persone (superando l’obiettivo iniziale di 25); anche il tasso di ritenzione in trattamento ha superato le aspettative ipotizzate in fase di progettazione (65%), attestandosi all’81,48%.

Le persone prese in carico durante i due anni di attuazione del modulo sperimentale hanno beneficiato di diversi e numerosi strumenti terapeutici e psicologici, nello specifico sono stati realizzati:

  • 222 colloqui psicoterapeutici
  • 275 colloqui di supporto psicologico
  • 520 colloqui psichiatrici
  • 51 colloqui familiari
  • 119 gruppi terapeutici
  • 32 gruppi di approfondimento
  • 27 incontri di Mindfulness Based Stress Reduction (MBSR)

Particolare rilevanza ha assunto la collaborazione con Alcolisti Anonimi (AA), che ha portato alla realizzazione di incontri settimanali in struttura, rafforzando l’integrazione tra i servizi di supporto.

L’approccio utilizzato ha permesso di affrontare non solo gli aspetti strettamente clinici, ma anche quelli relazionali e sociali legati all’abuso di alcol, con un miglioramento della qualità di vita dei partecipanti e un rafforzamento delle loro capacità di gestione delle proprie problematiche.

Nonostante il successo complessivo del progetto “Il Bicchiere tutto vuoto”, sono emerse alcune criticità.
Una delle principali difficoltà ha riguardato il coinvolgimento delle famiglie: molti pazienti erano privi di reti di supporto o si sono trovati a dover affrontare il percorso terapeutico senza il sostegno dei propri cari, fattore che ha reso più complessa l’adesione ai colloqui familiari previsti.

Un’altra sfida è stata la variabilità delle caratteristiche del target: per alcune persone è stato necessario apportare alcune modifiche al percorso inizialmente delineato, privilegiando ad esempio il supporto psicologico rispetto alla psicoterapia tradizionale per adattarsi così alle specifiche esigenze cognitive e motivazionali di ciascuno.

È emersa inoltre la necessità di una maggiore integrazione tra i servizi territoriali, per garantire una continuità assistenziale efficace anche dopo la conclusione del percorso residenziale. Il consolidamento della collaborazione con strutture pubbliche e private è risultato un fattore chiave per il successo del progetto, ma rimane il bisogno di ulteriori investimenti in termini di risorse e di professionalità dedicate.

I risultati ottenuti dalla sperimentazione del progetto “Il bicchiere tutto vuoto” sottolineano la necessità di un finanziamento stabile per garantire la continuità dell’intervento e consolidare la rete di supporto territoriale. Inoltre, sarebbe auspicabile un confronto a livello regionale per l’accreditamento di un servizio specialistico che possa rispondere in modo più strutturato alle esigenze delle persone con disturbo da uso di alcol.

L’esperienza maturata evidenzia come il trattamento residenziale, supportato da un approccio multidisciplinare e da interventi personalizzati, possa rappresentare uno strumento efficace per intervenire sulle persone con problemi di dipendenza da alcol. La possibilità di proseguire questo percorso con ulteriori sviluppi e nuove progettualità sarà fondamentale per offrire un sostegno duraturo e mirato a chi ne ha più bisogno.

In conclusione, “Il Bicchiere tutto Vuoto” rappresenta un esempio concreto di come l’innovazione nei modelli di trattamento possa tradursi in un’efficace presa in carico delle persone con problemi di dipendenza, offrendo loro una reale possibilità di cambiamento.

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